LEGGERETE 3 INVERNO 2018

Loredana Cornero, 1977 quando il femminismo entrò in TV, ed Harpo 2017 Coll.36N8

Il primo settembre 1977 su Rai2, per la prima volta, va in onda Si dice donna, un programma femminista rivolto ad un pubblico ampio e non abituato ad ascoltare temi così ben argomentati e corredati di interviste, quali l’aborto, la riforma del diritto di famiglia, l’istituzione dei Consultori familiari, la riforma della psichiatria, la parità tra uomini e donne nel lavoro etc. Una redazione di donne competenti, con coscienza politica e tanta voglia di far conoscere il Femminismo e i traguardi raggiunti e ancora da raggiungere dalle donne. Fino al 1981 in televisione passarono con chiarezza e correttezza contenuti di livello e alto spessore culturale e sociale; questo libro ci fa rendere conto di quanto l’ignoranza, la superficialità e il predominio maschile, velato di universalismo, nella nostra televisione non possa più osare un’avventura così rivoluzionaria e unica come quella di queste donne che hanno fatto la Storia della televisione italiana.

Tilde Capomazza, Tivvù passione mia, ed Harpo 2016 Coll. 25Q18

Tilde Capomazza è femminista da sempre, per il suo impegno profuso negli anni ‘60 nell’UDI, per aver fondato la rivista e il centro studi DWF, per aver lavorato in programmi culturali alla Rai come regista e autrice e per aver realizzato e diretto per Rai 2, dal 1977 al 1981, Si dice donna,uno dei programmi più rivoluzionari e femministi della Storia della televisione italiana . Si dice donna è stata una vera rivoluzione, una bomba di idee, di coraggio e forza femminile esplosa piacevolmente in anni di cambiamenti che la società italiana stava ancora metabolizzando. Si è circondata di studiose, giornaliste, donne con coscienza critica femminista e ha dato vita ad un colloquio unico e intimo con le tante donne intervistate, sempre protette dalla cura, dall’attenzione e dall’empatia di una redazione speciale. Tilde Capomazza non ha mai perso di vista che, trattare questioni così delicate e importanti per le donne e per il nostro Paese, fosse un lavoro politico e che richiedesse una nuova grammatica della comunicazione. Nel libro sono tante le storie di donne raccontate in modo nuovo e sono tanti i servizi da ricordare, ma uno più di tutti, “ Lisa prova d’orchestra” di Tilde Capomazza e Alessandra Bocchetti in cui si intervista una ragazza di ventisette anni, che frequenta solo come ‘uditrice’ il corso di direzione di orchestra a Santa Cecilia. Aggiungo che a me ha sorpreso l’intervista a Ornella Muti, in quegli anni era forse tra le più note attrici italiane, che afferma “ Col femminismo, sì, io sono cambiata, le donne sono cambiate, ma i registi no.” A voi il confronto con l’attualità…